Perché gli studenti di inglese non arrivano a parlare come vorrebbero?

studenti inglese non parlano come vorrebbero

Nell’ultimo post del blog abbiamo parlato degli errori più comuni, spesso fatali, tra gli studenti di inglese – troppa grammatica, troppa paura e troppa teoria.

Oggi vorrei condividere con voi quello che nella mia esperienza è il motivo per cui lo studente smette prima di arrivare a risultati soddisfacenti. Vorrei spiegare perché gli sforzi di tante belle persone sfocino in delusione e frustrazione e lo studente si demoralizza, addossandosi colpe e responsabilità che non sono sue. Il motivo, a mio parere, è semplice:

 

SOTTOVALUTANO LA STRADA CHE HANNO DAVANTI

A questo punto vorrei paragonare l’apprendimento di una lingua a un viaggio, lungo e divertente, a volte difficile, ma dove con ogni passo compiuto si aprono un’infinità di porte. Ogni metro è una conquista, ogni metro ha il suo valore, ma è la destinazione che ci interessa ed è là che puntiamo il nostro sguardo.

Ma se non sappiamo quanta strada si debba fare, quanta distanza ci separi dalla meta? E se, lungo la strada, scoprissimo che il viaggio non fosse quello di un mese, ma quello di tutta una vita? E se nel frattempo, presi dalla solitudine, i nostri passi diventassero pesanti e i nostri progressi sempre più intangibili – perché questa è la sua vera natura – rischiamo di dimenticarci di tutto il bene che abbiamo fatto finora, e ci arrendiamo?

Ci sediamo sul ciglio della strada, incapaci né di andare avanti, né di tornare in dietro.

 

In quanto tempo si impara l’inglese?

Questa potrebbe essere la domanda più temuta dagli insegnanti e soprattutto dalle scuole di inglese. Per rispondere farei un paragone con il tempo che ci avete impiegato per imparare la vostra prima lingua, l’italiano per gran parte di voi. Ci sono buoni motivi per pensare che un bambino inizi il suo viaggio linguistico prima ancora di nascere, sentendo la voce della mamma, e continui col suo balbettio che, sebbene spesso contenga parole pressoché indecifrabili, non suona poi tanto lontano da quelle della sua (futura) madrelingua. Poi, intorno ai 12 -18 mesi un bambino dice le sue prime parole sensate, culminando con un’esplosione linguistica nel terzo anno di vita. Ma certo, un bambino di tre anni non ha la padronanza di uno di cinque, tanto meno quella di un bimbo di otto o dieci anni. Tuttavia, la strada è stata tutt’altro che breve e non senza errori. Ma ogni tappa era una conquista, ogni tappa apriva le porte a infinite possibilità.

Perché pensare che l’apprendimento della seconda lingua sia così diverso?

Chiaramente crescendo impariamo le strategie che ci aiutano ad assimilare i concetti più velocemente. Impariamo a imparare. Partecipiamo attivamente nel nostro processo di apprendimento piuttosto che passivamente come lo fa un bambino. Quindi, sarebbe giusto pensare che possiamo imparare una lingua in maniera più efficace di un bambino, ma comunque dobbiamo tenere in mente che la strada è piuttosto lunga e che comunque ognuno avrà bisogno di tempi diversi.

Non corsi, ma percorsi…

A questo punto mi è chiaro, e spero anche a voi, che dobbiamo armarci di pazienza, evitare gli errori fatti da altri prima di noi e che il nostro impegno debba essere costante se vogliamo arrivare a parlare come vorremmo. Diffida di chi vende corsi del tipo ‘Fluente in 6 mesi!’ oppure di chi garantisce che vi farà passare da un livello all’altro in ‘tot’ ore. Adesso sai che la realtà è ben diversa e che la chiave del tuo successo ce l’hai tra le mani.

Un abbraccio

 

Tim

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